Pandemia. Cancellare/riconvertire il debito dei paesi più fragili
13/09/2020
La crescita delle diseguaglianze è ora uno dei più gravi effetti della pan-crisi derivante dalla pan-demia Covid-19. Gli esseri umani sono toccati dall’attuale crisi in modo diseguale con punte diffuse di gravità preoccupanti, rendendo più lontani gli obiettivi che le comunità politiche e di governance globale si sono posti con l’Agenda 2030. I poveri del pianeta sono i più colpiti e sono in aumento in ogni continente.
La pandemia sta colpendo duramente non solo paesi già deboli ma anche economie emergenti, rallentando e talvolta rischiando di annullare gli sforzi fatti e i successi ottenuti nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il Covid-19 si è aggiunto pesantemente a situazioni già difficili a causa del cambiamento climatico e dei conflitti che si susseguono localmente.
Oltre agli sforzi congiunti della Comunità internazionale per porre fine alla crisi sanitaria innescata da Covid-19 e per riavviare la crescita dell’economia globale, oltre al sostegno che la cooperazione internazionale dovrà continuare a fornire per non tradire i partenariati costruiti e gli impegni assunti, si rende necessaria un’azione congiunta e lungimirante dei paesi del G20 – che riunisce la maggior parte delle nazioni più industrializzate del pianeta e nel quale sono affrontate le principali questioni economiche mondiali – volta al condono del debito dei paesi più poveri e più colpiti o alla sua conversione dove le condizioni lo consiglino. il G20 rappresenta un momento essenziale per definire e prendere comuni decisioni sul debito dei paesi meno avanzati e più poveri.