Cooperazione, ripartire dalle diaspore per coltivare la pace: il Premio Paolo Dieci
Si svolgerà il 30 novembre a Roma l’evento finale dell’iniziativa promossa da Cisp, Link 2007 e Associazione Le Réseau.
16/11/2023
Il 10 marzo 2019 un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines diretto a Nairobi si schiantò al suolo dopo il decollo da Addis Abeba. Non si salvò nessuno. Tra le 157 vittime di oltre 30 nazionalità c’erano otto italiani, quasi tutti impegnati nella cooperazione. Tra di loro anche Paolo Dieci, fondatore del Comitato per lo Sviluppo dei popoli (Cisp) e presidente della rete di Ong Link2007. Una vita, la sua, dedicata alla cooperazione allo sviluppo in aree afflitte da crisi e povertà estrema. Con una predilezione particolare per l’Africa subsahariana e l’Etiopia, Paese che amava e conosceva bene.
L’idea di ricordare la sua figura, ma soprattutto di portare avanti il suo lavoro e le sue idee, si è concretizzata due anni fa con la nascita del Premio Paolo Dieci, promosso da promosso da Cisp, Link 2007 e Associazione Le Réseau. Obiettivo dell’iniziativa è riaffermare un principio: la cooperazione ha senso se si fa strumento di pace e favorisce la reciproca comprensione. Una delle strade più veloci per farlo è coinvolgere le diaspore che vivono nel nostro Paese. Era infatti convinzione di Dieci che l’universo di associazioni di migranti sparse sul nostro territorio andasse scoperto e valorizzato, per realizzare una sintesi di visioni che non sempre coincidono e riuscire a lavorare insieme. Non a caso, l’importanza delle diaspore è sottolineata anche in un capitolo della legge 125 sulla cooperazione rimasto finora sulla carta.
Per questi motivi il premio si rivolge alle organizzazioni della società civile italiana attive nella cooperazione internazionale e a tutte le realtà che coinvolgono le diaspore e le nuove generazioni in progetti di partenariato paritario per lo sviluppo o per l’educazione alla cittadinanza globale. Il termine per la presentazione delle candidature è scaduto il 5 novembre. Sarà compito della giuria scegliere il partenariato migliore che sarà premiato nell’evento finale in programma il 30 novembre a Roma, al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Elementi decisivi per aggiudicarsi il riconoscimento sono la capacità di lavorare insieme condividendo valori e obiettivi nei campi dello sviluppo, dei diritti umani, della sostenibilità, della giustizia economica e sociale.
La risposta delle associazioni è stata positiva: sono 19 le domande arrivate sul tavolo della giuria in questa seconda edizione. Un buon risultato, considerando anche che quello delle diaspore è pur sempre un tema per specialisti. In un periodo storico in cui prevalgono le contrapposizioni ideologiche lasciando poco spazio alla riflessione, iniziative come questa cercano di resistere alla potente corrente che alimenta tensioni e conflitti. Come, del resto, ha già tentato di fare nei mesi scorsi una delle associazioni promotrici del premio, Link2007, presentando a marzo e a settembre due articolati documenti per chiedere al governo di aprire un tavolo di confronto costruttivo sulle migrazioni.
Il Premio Paolo Dieci conta sulla collaborazione di Aoi, Cini e Forum del Terzo Settore e sui patrocini di Maeci, Oim, Aics, Rai Per la Sostenibilità e Comune di Roma. L’iniziativa è sostenuta da Fondazione Charlemagne, Banca Etica e Fondazione Cariplo.