Nuovo Decreto Flussi

04.10.2024

Il nuovo decreto flussi, approvato dal governo il 2 ottobre scorso, nonostante affronti temi cruciali come la lotta al caporalato, la protezione delle vittime di sfruttamento e la gestione dei flussi migratori, presenta diverse criticità relative alla sicurezza.  Suscita preoccupazione l’introduzione di una nuova norma che complica ulteriormente il lavoro delle Ong impegnate nel salvataggio in mare, rendendo più difficili le loro operazioni di soccorso. Il decreto prevede, inoltre, l’introduzione di norme che aggravano la situazione dei richiedenti asilo, come l’autorizzazione a controllare i cellulari dei migranti per l’identificazione e l’estensione dei casi in cui una domanda di protezione internazionale può essere considerata implicitamente ritirata. Queste misure si inseriscono in un contesto europeo che, invece di sostenere concretamente i Paesi che accolgono i migranti, sembra contribuire a limitare le operazioni di salvataggio in mare.
Nella sua prima parte, il provvedimento integra la regolamentazione dell’ingresso in Italia per motivi di lavoro già definita nel DPCM sulla programmazione dei flussi per il triennio 2023-2025. Viene stabilito l’ingresso di 165.000 lavoratori stagionali e a tempo indeterminato, con un aumento di 10.000 quote dedicate alle collaboratrici familiari. Tuttavia, nonostante questo incremento, le cifre rimangono insufficienti per rispondere adeguatamente alle effettive esigenze dei vari settori produttivi.
Migrazione, protezione e asilo, così come la mobilità umana in generale, sono fenomeni complessi che Italia ed Europa devono affrontare superando logiche emergenziali e divisioni ideologiche. Questi temi rappresentano sfide e opportunità che influenzeranno direttamente il futuro delle nostre società e la solidità dell’Unione Europea.
È quindi fondamentale, come sottolineato più volte da LINK 2007, considerare la migrazione come un fenomeno strutturale, da gestire con strategie sistemiche e coordinate, attraverso politiche condivise per il governo dei flussi migratori e l’accoglienza. Allo stesso modo, è cruciale promuovere il partenariato e la cooperazione allo sviluppo con i Paesi di origine dei migranti. LINK 2007 continuerà il proprio impegno per sensibilizzare opinione pubblica e le istituzioni, mettendo in primo piano la dignità umana.