Ministeriale G7 Sviluppo: il C7 esorta a impegni chiari, trasparenti e inclusivi al servizio della pace
Roma, 15 ottobre 2024 – Le organizzazioni della società civile internazionale riunite nel Civil 7 (C7), spazio di dialogo ufficiale con il G7, guardano con attenzione alla Riunione Ministeriale G7 sui temi dello Sviluppo che si svolgerà a Pescara dal 22 al 24 ottobre.
Il futuro della famiglia umana e del pianeta è minacciato dalla guerra, dalle clamorose disuguaglianze, dalla lentezza nell’avviare una giusta transizione che tenga conto della sostenibilità sociale, economica e ambientale. Viviamo una stagione della ‘policrisi’ che richiede risposte coraggiose, coerenza delle politiche e strumenti di governance inclusivi, capaci di costruire accessi, ponti e non barriere.
Per questa ragione ci attendiamo dai Ministri G7 orientamenti e iniziative chiare su diversi piani:
- Un forte richiamo al radicamento delle politiche nei Diritti Umani, tuttora sistematicamente violati per molte donne e uomini in tutto il mondo, e un chiaro orientamento al rafforzamento dei quadri multilaterali delle Nazioni Unite.
- La coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile. La policrisi richiede interventi convergenti che coniughino settori, prospettive ed urgenze, con una particolare attenzione alle reciproche ricadute di ogni intervento settoriale (spillover).
Dal punto di vista delle iniziative segnaliamo la nostra preoccupazione riguardo ai seguenti temi in agenda a Pescara:
- Le drammatiche violazioni del Diritto Internazionale Umanitario causano enormi sofferenze ai civili e, oggi più di sempre, agli attori umanitari. La mancanza di azione del G7 e di altri Stati rischia di tradursi in una complicità silenziosa che consente la continua devastazione. Richiediamo un chiaro segnale di attenzione a chi è vittima in questo momento della degenerazione bellica in Medio Oriente e in Ucraina, compresa la condanna inequivocabile e senza ambiguità di tutte le violazioni del Diritto Internazionale Umanitario da parte di qualsiasi attore in ogni conflitto e guerra, a prescindere dallo status o affiliazione politica. Ciò è particolarmente urgente nel caso di Gaza, devastata dai bombardamenti israeliani senza distinzione, proporzionalità e precauzione, causando finora oltre 42.000 morti, quasi 99.000 feriti tra i palestinesi e più di 300 operatori umanitari uccisi. Una perdita, quest’ultima, mai registrata prima e che supera il numero di operatori uccisi in qualsiasi anno degli ultimi 20 anni. Non è possibile rimanere indifferenti di fronte a quanto sta accadendo in questi giorni.
- La Conferenza dettaglierà e renderà operativi i termini della Apulia Food System Initiative (AFSI). Ci aspettiamo una rigorosa attenzione alla connessione tra clima e cibo, alla condizione di chi è più svantaggiato e alla trasformazione agroecologica delle catene di produzione, distribuzione e consumo, con la partecipazione di tutti gli attori al disegno delle politiche. In particolare, i piccoli produttori e le reti che li rappresentano devono essere coinvolti nel disegno complessivo dei sistemi alimentari e delle politiche che li rendono sostenibili. Non c’è politica senza partecipazione e inclusione di tutti gli stakeholder e senza trasparenza nei processi decisionali.
- Il G7 è impegnato a promuovere la Partnership for Global Infrastructures and Investments (PGII), identificando ambiti di investimento e risorse finanziarie per attuarli. Anche in questo caso esprimiamo un forte appello alla valutazione degli impatti ambientali, sociali e di indebitamento pubblico di ciascun progetto promosso. Chiediamo, inoltre il coinvolgimento delle comunità locali, in particolare quelle indigene, e alle organizzazioni della società civile nel disegno di queste iniziative e nella successiva progettazione, implementazione e monitoraggio, perché le infrastrutture promosse siano realmente al servizio delle popolazioni. Non c’è sostenibilità e giustizia senza partecipazione di tutti gli attori.
- Occorre un attento e coraggioso intervento per mettere a disposizione risorse per le trasformazioni necessarie perché gli Obiettivi dell’Agenda 2030 non rimangano semplici esortazioni. Il tempo si sta consumando inesorabilmente e gli obiettivi rischiano di essere mancati. Lo spazio fiscale dei paesi a basso e medio reddito pro-capite va allargato attraverso tassazioni internazionali eque, riduzioni del debito, mantenimento degli impegni sul finanziamento dei fondi clima e regolazione dei mercati finanziari che non proteggono dalla volatilità dei prezzi delle materie prime e dalle attività speculative dei grandi investitori che quella volatilità amplificano clamorosamente.
Il C7 si aspetta dai Ministri impegni rigorosi, trasparenza e coinvolgimento di tutti gli attori, iniziando dai più piccoli, nel disegno e nella implementazione delle scelte comuni. In un mondo minacciato dalla guerra, la risposta della politica deve essere chiara e non può che passare attraverso il rafforzamento dei tessuti sociali e della democrazia, che è tale solo con la partecipazione di tutti a costruire un mondo che per tutti protegga i diritti e la dignità della vita umana ed elimini le disuguaglianze.