Paolo Dieci, un premio per i costruttori di pace

17/11/2023

A pochi giorni dall’assegnazione, in programma il 30 novembre a Roma, la presidente del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli spiega perché è indispensabile avvicinare le organizzazioni della società civile e le diaspore per costruire relazioni solide e nuove collaborazioni

di MAURA VIEZZOLI

L’idea del premio intitolato a Paolo Dieci, co-fondatore,  Presidente del Cisp, e Presidente di Link 2007 nasce nel giugno 2019  a seguito della sua tragica scomparsa. Insieme all’Associazione Le Réseau e a Link2007 abbiamo deciso di impegnarci non soltanto per ricordare Paolo, ma anche e soprattutto per portare avanti le sue convinzioni, maturate grazie a una lunga esperienza nella cooperazione. Tra le priorità che aveva individuato, c’era l’attuazione delle disposizioni della legge 125 sulla cooperazione internazionale. Più in particolare quelle contenute nel capitolo che prevede l’inclusione delle organizzazioni delle diaspore presenti in Italia, rimasto finora sulla carta. Era un punto che stava molto a cuore a Paolo, che si era attivato in questo senso promuovendo la partecipazione di Cleophas Adrien Dioma, presidente di Le Réseau, nel consiglio nazionale della cooperazione e sostenendo l’idea di un summit nazionale delle diaspore. Il Premio è quindi un modo per continuare il suo lavoro.

Le organizzazioni coinvolte 
L’aspetto interessante è che i tre soggetti promotori del Premio sono tutti coinvolti con il lavoro di Paolo Dieci: il Cisp, che Paolo ha presieduto e fondato; Link2007, altra realtà di cui è stato Presidente; Le Réseau, con cui collaborava da vicino. Già in sé il premio è quindi un esempio di partenariato. Inoltre, il fatto che aderiscano anche altre reti come Aoi, Cini e Forum del Terzo Settore e naturalmente VITA oltre ai vari patrocini e sponsor, dimostra come questo progetto faciliti innanzitutto il partenariato e la collaborazione tra organizzazioni della società civile e della diaspora o con background migratorio. Crediamo sia sempre più importante favorire questo tipo di relazioni.

Siamo inoltre felici per la buona risposta della associazioni: abbiamo ricevuto 19 domande, non poche considerando che si tratta di un tema di nicchia. Al tempo stesso ci siamo resi conto che la definizione del bando configura un universo di organizzazioni delle diaspore e di nuove generazioni, o con background migratorio, che non corrisponde del tutto alla realtà. La realtà sul territorio è infatti più articolata, così come lo sono i progetti realizzati. Il Premio ci ha quindi aiutato a prendere atto che esiste un universo di organizzazioni e di tipologie di organizzazioni molto più ampio di quanto non avessimo immaginato. Questo universo poco conosciuto dovrebbe e potrebbe essere incontrato per realizzare progetti insieme e, al tempo stesso, per valorizzarlo. Questa presa di coscienza è uno degli effetti positivi del Premio.

Costruire la pace in tempo di guerra
Lo scenario internazionale in cui ci troviamo, con i ben noti conflitti in corso, non è incoraggiante. Ciò che accade nel mondo in questo periodo è purtroppo nelle mani dei grandi decisori, non nelle nostre. Anche se le organizzazioni della società civile possono, devono, alzare la loro voce. Ma in concreto, nell’azione di tutti i giorni, in ciò che è nostra diretta responsabilità possiamo lavorare con progetti e programmi finalizzati all’attuazione dei diritti fondamentali delle comunità, alla costruzione di rapporti pacifici nelle comunità, nei paesi e tra i diversi gruppi presenti sui territori. La cooperazione internazionale ha senso se costruisce fiducia e rapporti più umani di comprensione reciproca. Ricordando sempre che la pace è figlia della giustizia.

Il ruolo delle diaspore 
Il Premio Paolo Dieci nasce proprio per facilitare il dialogo e la costruzione di nuovi partenariati tra le organizzazioni della società civile e quelle delle diaspore, superando possibili incomprensioni  che nascono da visioni non sempre identiche. È necessario integrare competenze e visioni per sostenere la cooperazione, ma lo si può fare solo conoscendosi meglio e incontrandosi. Il Premio vuole dare un piccolo contributo per la costruzione di un ambiente di dialogo, conoscenza e lavoro condiviso. Anche dando visibilità e riconoscimento alle esperienze positive realizzate. Si dà vita a un partenariato soltanto grazie alla fiducia e alla conoscenza, fiducia che è anche alla base di una società coesa e pacifica.

L’articolo è stato pubblicato su VITA NON PROFIT: QUI

Foto di apertura fornita dal Premio Paolo Dieci