Emergenza Debito nei Paesi Africani: Una Proposta Sostenibile per il Giubileo 2025

28.06.2024

Le recenti turbolenze finanziarie globali, evidenziate dalle proteste in Kenya dopo l’approvazione della nuova legge finanziaria, hanno nuovamente posto l’attenzione sul tema del debito. La posta in gioco è altissima, soprattutto per i Paesi africani che si trovano ad affrontare un’emergenza debitoria senza precedenti.

Padre Giulio Albanese, della Segreteria di Stato Vaticana, in un articolo pubblicato su L’Osservatore Romano, ha evidenziato che “di fronte a questo scenario, le turbolenze sui Paesi svantaggiati, in primis quelli africani, sono tali per cui, già oggi, essi sono coloro che più di altri ne pagano le conseguenze. Stiamo parlando di economie con alti tassi di informalità e quindi scarsi introiti fiscali, forte dipendenza verso l’estero per i beni essenziali e quindi alta esposizione alle oscillazioni dei prezzi internazionali, necessità di contrarre prestiti in dollari o in euro con conseguente dirottamento di gran parte degli introiti da esportazioni al pagamento del servizio del debito”.

Come poi lo stesso Padre Giulio ha esplicitamente affermato, citando LINK 2007 al telegiornale di Rai News 24 andato in onda qualche giorno fa, una soluzione concreta e praticabile per uscire dalla spirale dell’indebitamento crescente e creare nuove opportunità di crescita sostenibile è stata più volte proposta da LINK 2007 con l’iniziativa “Release”. Questa proposta riaccende l’attenzione sulla conversione del debito dei Paesi più poveri, un’idea già presentata al G20 del 2021 sotto la presidenza italiana e oggi ancora più rilevante alla luce delle molteplici crisi – economiche, politiche, climatiche – che affliggono miliardi di persone in tutto il mondo.

In questo contesto, le istituzioni finanziarie, sia nazionali che internazionali, sono chiamate a non limitarsi alla mera sospensione del pagamento del debito, ma a realizzare una sua conversione, prevedendone in alcuni casi anche la cancellazione parziale o totale, chiedendo in cambio un preciso impegno al paese debitore. Esso dovrebbe infatti creare un fondo di contropartita in valuta locale destinato ad investimenti sostenibili: un vero e proprio “SDG Fund”, paese per paese, nominalmente equivalente al valore della riduzione netta del capitale e dei relativi interessi, che verrebbero abbuonati, con l’obiettivo di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questo aumenta l’ownership, l’allineamento con le policy e l’impegno dei paesi “debitori”

Recentemente, anche Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del tema del debito e ha chiesto di cancellare o almeno ridurre il debito estero dei Paesi più poveri in occasione del prossimo Giubileo. Il Pontefice ha esortato a pensare a una nuova architettura finanziaria internazionale, audace e creativa, che tenga conto del significato globale del problema e delle sue implicazioni economiche, finanziarie e sociali. Secondo Papa Francesco, per spezzare il ciclo finanziamento-debito, è necessaria la creazione di un meccanismo multinazionale basato sulla solidarietà e sull’armonia tra i popoli.

Un’operazione di tale portata dovrà coinvolgere tutti i paesi creditori, dal Club di Parigi al G20, ai BRICS, al Golfo, anche perché i creditori privati in alcuni casi stanno superando quelli pubblici, il FMI e la Banca Mondiale.

Certamente, l’azione sul debito dei paesi durante il Giubileo del 2025 dovrà essere articolata ed efficace, per evitare di ripetere gli errori commessi sullo stesso tema dopo il Giubileo del 2000.

LINK 2007 continuerà a lavorare sul tema del debito e propone di rilanciare l’iniziativa in occasione del Giubileo, per promuovere una soluzione duratura e sostenibile a beneficio dei Paesi più vulnerabili.