Il DDL Bilancio 2022 e la cooperazione internazionale per lo sviluppo
23/11/2021
Nel ddl Bilancio in esame al Senato l’articolo 125 è dedicato alla cooperazione pubblica allo sviluppo (CPS). Nel primo comma sono definite le risorse aggiuntive destinate all’Agenzia AICS dal 2022 al 2026, al fine di garantire certezza nella programmazione dei fondi come richiesto dalle Ong insieme a tutti i soggetti della cooperazione internazionale. Si tratta di 350 milioni nei cinque anni: un significativo impegno finanziario che permetterà alla cooperazione italiana di essere maggiormente incisiva in paesi che sono divenuti prioritari, in particolare in Africa e nel Medio Oriente. Siamo ben lontani dal riallineamento vero lo 0,70% del RNL da destinare alla CPS come l’Italia si è impegnata a fare ma è comunque un buon segnale.
LINK 2007 ha proposto alle reti delle Osc di cooperazione e solidarietà internazionale di chiedere ai Senatori che tali incrementi siano destinati in parte significativa ad iniziative di cooperazione bilaterale a dono, anche di emergenza umanitaria, dei soggetti dell’articolo 26 della legge 125/2014. Sono infatti iniziative finalizzate a rafforzare i partenariati people to people e territori con territori attraverso l’azione di Ong specializzate nella cooperazione e nell’aiuto umanitario, organizzazioni del terzo settore, delle diaspore, della finanza etica, del microcredito, imprese sociali e cooperative, fondazioni e altri soggetti senza finalità di lucro. È una richiesta che intende valorizzare la fondamentale dimensione dei rapporti di partenariato ed evidenziare la presenza solidale e la visibilità del nostro paese.
L’articolo continua poi con un secondo comma suddiviso in vari punti che modificano altrettanti punti della legge 125/2014 sulla cooperazione allo sviluppo in particolare per la parte gestita da Cassa Depositi e Prestiti, semplificando la promozione di attività di investimento e finanziamento nei mercati dei paesi partner in sviluppo. Si va dall’autorizzazione all’incremento del fondo rotativo per lo sviluppo con nuovi fondi anche privati, all’ampliamento del suo utilizzo per imprese operanti nei paesi partner, all’abolizione di eccessivi passaggi formali al Cics, comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo.
Non si capisce però qual è la ratio che introduce modifiche alla legge 125 solo per rafforzare l’azione di cooperazione di CDP, dimenticandone alcune altre che da tempo sono ritenute necessarie e urgenti per il buon funzionamento della cooperazione italiana.
Abbiamo quindi proposto alle reti delle Osc, fin dal primo testo del ddl Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 ottobre scorso, alcune integrazioni da proporre alla Commissione Bilancio del Senato e ai Senatori.
QUI gli emendamenti indicati da LINK 2007 al Senato.