L’Unione Africana nel G20? Sarebbe una buona notizia

10/07/2023

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha preso l’iniziativa di invitare l’Unione africana (UA), con i suoi cinquantacinque Stati, a entrare nel G20. Lo ha fatto parlandone a tutti i governi dei Paesi membri, dato che l’India detiene per il 2023 la presidenza di turno e si pone come leader dei paesi in sviluppo e del cosiddetto Global South. Il prossimo summit dei capi di Stato e di Governo del G20 si terrà il 9 settembre a Nuova Delhi.

L’iniziativa di Modi, che riflette l’attuale propensione al multilateralismo della politica globale e uno spostamento dell’asse geopolitico verso il Sud del mondo, rappresenta un passo significativo verso l’inclusione dell’Africa nei processi decisionali della governance globale. Si tratta di un’iniziativa politica che va non solo apprezzata ma anche valutata con fiducia. Nonostante l’Africa sia spesso associata a problemi come la malnutrizione, le malattie e la povertà, è un continente ricco di risorse materiali, culturali e umane e, con una popolazione molto giovane, è decisamente rivolta al futuro. L’Europa e l’Africa sono interdipendenti e condividono un destino comune, con sfide che possono essere affrontate solo insieme. L’Africa ha bisogno dell’Europa e l’Europa ha bisogno dell’Africa: serve una piena consapevolezza politica dell’ineludibile legame tra i due continenti.

Oltre che dall’India, l’ingresso dell’UA nel G20 è sostenuto dall’Italia, con il convinto auspicio del ministro Tajani, e da diversi altri paesi membri quali Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Brasile, Sudafrica, Indonesia, Giappone e l’Unione europea. Rimangono per ora dubbiosi Australia, Canada, Argentina, Messico, Corea del Sud, Arabia Saudita e Turchia. 

L’ingresso dell’UA renderebbe il G20 più rappresentativo, inclusivo e influente, in quanto rappresenterebbe l’80% del pianeta in termini di popolazione e l’85% del PIL globale. E consentirebbe all’Africa di partecipare attivamente alle decisioni sulle sfide globali, come la crescita economica, i cambiamenti climatici, le energie verdi, lo sviluppo sostenibile, l’economia digitale. Significativo è il suo potenziale economico, con la considerevole ricchezza mineraria, l’espansione demografica, la graduale attuazione dell’area continentale di libero scambio AfCFTA e la crescente influenza negli affari mondiali.

Sono varie le tematiche che l’Europa e l’Africa possono affrontare insieme, in un rapporto di vero partenariato e di reciproco interesse capace di guardare lontano per costruire, anche nella solidarietà, un comune futuro di sostenibilità. Dalle questioni ambientali all’energia pulita diffusa, alle grandi trasformazioni del continente nelle aree urbane e in quelle rurali, nelle reti di comunicazione, trasporto e approvvigionamento, nelle attività produttive, i servizi, l’istruzione e la formazione, alla necessità di garantire posti di lavoro dignitoso alle centinaia di migliaia di nuovi giovani, alla gestione della mobilità umana e delle migrazioni forzate, alla stabilità, alla lotta alle disuguaglianze, all’inclusione sociale e economica, al rispetto della persona e dei suoi diritti, alla pace. 

Per LINK 2007 è essenziale coinvolgere un’ampia gamma di attori e impegnarsi per un futuro comune basato su una comune visione e sulla collaborazione e la comprensione reciproca al fine di promuovere crescita e sviluppo sostenibili sia in Europa che in Africa. Il sostegno al continente africano richiederà anche strumenti finanziari, fiscali e assicurativi per incentivare investimenti in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, nonché una partnership tra fondi pensione europei e africani per attuare strategie di investimenti sostenibili in infrastrutture, agricoltura, sanità e istruzione di base. 

Come network di organizzazioni di cooperazione allo sviluppo sostenibile e di solidarietà internazionale salutiamo l’iniziativa del primo ministro indiano Narendra Modi di promuovere l’ingresso dell’Unione africana nel G20 come un passo importante verso l’inclusione dell’Africa nella governance globale, data l’importanza crescente del continente nel contesto mondiale. In tal senso l’Unione europea, considerando tale ingresso utile al bene comune, nell’interesse generale e nel vantaggio di tutti, fa del bene anche a se stessa. È una sfida. Va colta perché l’Africa è e sarà il partner più importante per l’Europa, con cui costruire un destino comune basato sulla pari dignità, la comprensione reciproca e la responsabilità condivisa. 

Roberto Ridolfi, Presidente di LINK 2007

L’articolo è stato pubblicato su VITA NON PROFIT